Competitions

Centro Culturale Tor Marancia

Year: 2021

Competition: Progettazione del “Centro Culturale Tor Marancia

Where: Roma, Italy

Team: Alberto Iacovoni (ma0), Luca La Torre (ma0), Francesco Casini, Federico Caserta, Fiamma Ficcadenti

What: Cultural center

Participant Project

 

Un progetto pubblico
La proposta per il nuovo Centro Culturale ha come obiettivo quello di massimizzare il valore pubblico e comunitario di un intervento che rappresenterà negli anni a venire un motore di socialità straordinaria per il quartiere.
Compatibilmente con le esigenze delle attività previste e senza andare a compromettere l’autonomia e sicurezza dei diversi comparti, il progetto propone dunque di condensare le volumetrie in un unico corpo compatto verso il limite nord del lotto per liberare quanto più spazio possibile alle relazioni con il contesto e la comunità circostante.
L’ampia area a sud diventa dunque la piattaforma pubblica, organizzata secondo un gradiente di intensità d’uso – parcheggio > giardino con playground > piazza di ingresso – e disponibile nella sua estensione e continuità ad usi molteplici e temporanei.
Il posizionamento al limite nord del lotto genera, inoltre, una relazione binaria tra pieni e vuoti urbani attraverso il viale di Tor Marancia.       I due edifici pubblici più importanti – la Parrocchia e il Centro Culturale – non si fronteggiano ma dialogano attraverso gli spazi pubblici su cui si affacciano, ai due angoli di un’area ricca di attività e di verde.

 

 

Un segno pubblico
A segnare il carattere collettivo di questo edificio c’è un vuoto, uno spazio che accoglie: il foyer del Centro Culturale che separa e connette i due ambiti programmatici principali, il Polo Formativo e l’Hub.
Questa galleria a tutta altezza è la figura distintiva del centro, che prolunga visivamente e spazialmente via del Cimento e il suo estuario triangolare fino al giardino retrostante, ed è lo snodo funzionale del complesso, spazio di accesso a tutte le funzioni del centro ed in continuità con le attività con carattere pubblico a sud, il giardino e il playground.
Nel ruolo di attore principale di questa scena urbana, l’atrio viene caratterizzato dalla tinteggiatura delle pareti e da montanti color oro, che lo impongono dunque come figura sui volumi edilizi in semplice intonaco bianco.

 

 

L’Hub
L’Hub è un volume compatto che si solleva dal suolo per massimizzare la permeabilità tra le attività con un carattere eminentemente pubblico al piano terra – Aula Magna e Coworking – e gli spazi pubblici circostanti. L’Aula Magna si affaccia dunque contemporaneamente sul foyer e sul giardino, permettendone un utilizzo indipendente ed in sinergia con eventuali programmazioni nello spazio esterno. Al piano superiore si trovano tutte le altre attività, disposte in sequenza per poter garantire la massima flessibilità d’uso, e la possibilità di disporre di sale di dimensioni variabili grazie all’uso di pareti mobili.

Il Polo Formativo
Disposto su tre piani al limite nord del lotto, il Polo è accessibile dall’atrio al piano terra, dove si trovano tutte le attività che necessitano di un rapporto diretto con l’Aula Magna e che possono essere adeguatamente dal resto degli spazi formativi in occasione di concerti serali, nonché gli uffici e due sale per il coro e l’orchestra, con distribuzione autonoma ma in connessione con il foyer ed il giardino retrostante.
Ai piani superiori sono disposte lungo un distributivo lineare le altre attività, ed al terzo piano due ponticelli permettono di utilizzare il tetto dell’Hub come secondo spazio aperto, per una molteplicità di usi formativi e ricreativi.

 

 

 

Una relazione efficiente
La disposizione dei due volumi con l’Hub più basso verso sud e il Polo Formativo più alto verso nord, con la sua parete che si piega a coprire il foyer genera una serie di benefici in termini bioclimatici.
Nei mesi estivi l’atrio viene infatti ombreggiato dall’abbraccio del Polo Formativo, mentre l’impianto di specie caducifoglie nel giardino, la disposizione di una fontana lineare a segnare il limite con la piazza pavimentata ed una serie di schermature apribili sui balconi dei piani superiori dell’hub permettono di generare un sistema di raffrescamento naturale.
La vetrata che chiude la galleria sul tetto dell’Hub – il giardino sospeso del Polo Formativo – diventa nei mesi invernali, quando il sole è più basso ed i suoi raggi possono entrarvi, un volume captatore di luce e di calore che permette di contenere i costi di riscaldamento.
In ragione delle scelte progettuali adottate, sia per l’adozione di una soluzione compatta che per la sua articolazione in volumetrie essenziali che denunciano semplicità e chiarezza costruttiva, la proposta per il nuovo Centro Culturale pondera in maniera ottimale la fattibilità tecnica ed economica del progetto e il raggiungimento degli obiettivi di natura programmatica, urbana e di sostenibilità ambientale.

 

1. Barriera acustica e protezione dai venti da nord. 2. Involucro edilizio a elevata resistenza termica. 3. Utilizzo dei pannelli fotovoltaici. 4. Utilizzo dei pannelli solari. 5. Recupero delle acque piovane. 6. Torre del vento. 7. Ventilazione naturale. 8. Tetto giardino. 9. Specchio d’acqua per il raffrescamento dell’aria. 10. Sistema di persiane a sud che proteggono dalla radiazione solare. 11. Le alberature riparano l’edificio dai venti caldi in estate e consentono il riscaldamento d’inverno tramite irraggiamento.